Apro il portone di casa, metto il naso fuori, faccio due passi ed eccolo lì!
- Molto banalmente (o forse no visto la situazione) non abbandonare i rifiuti per strada.
I bidoni non vengono svuotati regolarmente? E’ una scocciatura ma in attesa che le cose cambino mettiamo ciò che dobbiamo buttare in tasca e smaltiamolo a casa.
- Riparare ciò che si è danneggiato. Nell’ottica del consumismo che ci facilita la vita, sempre più spesso tendiamo a gettare un oggetto che si è danneggiato per poi comprarne uno nuovo. Aggiungiamo a questo il fatto che le aziende stesse tendono a produrre prodotti poco duraturi per abbattere i costi e creare un circolo vizioso di acquisti e ben capiamo come la situazione possa letteralmente sfuggirci di mano. Il prodotto in questione è di difficile riparazione da parte nostra? Rivolgiamoci a qualcuno di esperto. E invece una cosa alla nostra portata? Proviamo ad aggiustarlo da soli. Nel web ci sono infiniti contenuti gratuiti che insegnano a fare qualsiasi cosa, molto probabilmente ci sarà anche quello che serve a noi per imparare.
- Cercare di ridurre il più possibile i prodotti confezionati, soprattutto se avvolti nella plastica. Non sempre è facile o possibile ma per moltissime cose esistono alternative sfuse o con alternative plastic free. Anche al supermercato, anche con prezzi alla portata di tutti. Alla fine sprechiamo tanti soldi in cose non necessarie, direi che tanti di noi hanno il margine necessario per investire un filo di più in prodotti più sostenibile. Come sempre, è questione di scelte.
- Usa e getta? No grazie! Dagli anni 80 è entrata nella società la mentalità che l’usa e getta è la nostra salvezza, ci semplifica la vita, ci lascia più tempo per fare altro, per stancarci meno.
- Coinvolgiamo più persone possibili! Fare le cose insieme è sempre più bello, ci fa sentire meno soli in battaglie impegnative come questa ai rifiuti e può aiutarci a trovare soluzioni che non trovavamo da soli. Partiamo dalla nostra famiglia, le persone che ci sono più vicine e allarghiamo la cerchia agli amici, colleghi, conoscenti. Più si parla di certe tematiche e più la rete di azioni diventa grande e funzionante.
Io vivo tra i boschi, eppure sempre più spesso dai finestrini delle macchine vengono buttati rifiuti di ogni tipo, interi sacchetti. Nelle scarpate poi, vengono abbandonati calcinacci, batterie delle auto e gomme. Chiamiamo la forestale, che provvede a ripulire e sanziona chi è colto in fragrante. Non basta lo rifanno. Spesso i giovani del paese e anche noi abbiamo ripulito, ma non avevamo ancora finito che c'era chi buttava mascherine o bottiglie. Inciviltà.
E' davvero frustrante, una gran rabbia!